Si è da poco concluso il Mashable Social Media Day, l’evento a tema digital marketing e social rivolto ai professionisti del digitale. A caldo ho twittato sul mio profilo Twitter alcuni spunti interessanti e ora a mente fredda mentre rileggo i miei appunti sono pronta a fornirvi la mia personalissima top 5 delle ispirazioni che mi hanno “illuminato” durante il SMDAY (anche se alcuni relatori hanno messo il veto su liste e top, ma cosa volete farci, la mia è una deformazione professionale da content editor!).
Scatta l’ovazione! #SMDAYIT @TizianoTassi @CaffeinaLab pic.twitter.com/e6EVnSL6Bo
— Greta Cavallari (@GretaCavallari) 19 ottobre 2017
Oltre ai classici (e freddi) case studies mostrati tra numeri e strategie, a colpirmi sono state alcune parole pronunciate dai relatori del Mashable Social Media Day che hanno voluto fare un passo indietro, anzi meglio al di sopra, per provare ad approfondire la vera essenza delle professioni digitali che sono chiamate ad una sfida ben più ampia dell’aumento dell’engagement, del ROI e della brand awareness. Sono chiamate a costruire un futuro grazie a questi potenti mezzi digitali, senza mai perdere di vista l’umanità e l’impegno sociale. Ecco a voi i miei 5 spunti d’ispirazione!
Vuoi sapere di cosa mi occupo? Te lo spiego qui!
Nel mondo digitale occorre gestire inevitabilmente numeri e aspetti quantitativi di ogni azione che si mette in atto, senza però sacrificare la qualità. É proprio la qualità dei contenuti e delle azioni digitali che permette di essere rilevanti, e la rilevanza è un concetto chiave nel web di oggi. “Less is more” ha dichiarato Luca La Mesa, Top Teacher di Ninja Marketing “Bisogna farsi guidare dalla rilevanza dei contenuti: se non ho niente da dire, non dico niente e aspetto qualche giorno.” La qualità sui social è però relativa: da sola non basta e bisogna ovviamente far sapere che il contenuto esiste.
Anna Testa, Sales Specialist di Cisco, è stata chiara: “il digital vortex è qualcosa che non si può fermare”. Le aziende entro pochi anni dovranno adattarsi (e aprirsi al cambiamento) oppure soccombere. Su questo argomento sono intervenute anche Chiara Davanzo e Roberta Nalesso di Arper elencando alcuni principi guida per una corretta trasformazione digitale. Fondamentale per questo viaggio è il cambiamento di prospettiva che metta al centro l’utente e la condivisione degli stessi strumenti per la creazione di una nuova cultura.
E sì, la trasformazione digitale è un viaggio “con un inizio, ma non una fine. E come tutti i viaggi il bello è il percorso non la meta”.
Il #digitalvortex è qualcosa che non si può fermare! #SMDAYIT #DIDAYIT @AnnHead1984 pic.twitter.com/MgnvfGSl3g
— Greta Cavallari (@GretaCavallari) 20 ottobre 2017
Tra gli interventi più “pratici” ho apprezzato in modo particolare quello di Simona Portigliotti, Senior Marketing Manager di GameStop. La relatrice ha spiegato come Gamestop, storico marchio retail nel campo videogiochi e consolle, ha dovuto necessariamente cambiare focus per sopravvivere. Nessuno possiede la sfera di cristallo: è però possibile affrontare il digital come dato di fatto. Dal confronto e dall'ascolto del cliente, l'azienda ha capito che la massa oggi sceglie il digital. Sono stati quindi introdotti diversi cambiamenti: differenti look, linguaggi ed approcci senza dimenticare il "calore umano" delle persone in carne ed ossa. Se in Italia e nel settore dei videogiochi la presenza fisica è ancora importante, la soluzione è far diventare il digitale un alleato integrandolo con i prodotti e servizi fisici (add on, pacchetti digitale, carta fedeltà tramite cui creare un DMP).
Insomma, come hanno ricordato Chiara Davanzo e Roberta Nalesso, "le aziende che sopravvivono non sono quelle più ricche o intelligenti, ma quelle disposte al cambiamento."
La formazione e l’aggiornamento professionale sono fondamentali in ogni tipo di professione ma nel mondo del digitale sembrano quanto mai un miraggio. Immersi continuamente in brief, funnel, feed e ads i lavoratori del digitale corrono il rischio di perdere di vista l’insieme e quindi i relativi progressi, aggiornamenti, cambiamenti. Fermarsi e osservare lo stato del mondo digitale e i relativi settori permette di coglierne pro e contro, carpirne le possibili evoluzioni e le strade che dovranno essere percorse. Per questo motivo è necessario dedicare un buon quantitativo di tempo a formazione, aggiornamento e studio: La Mesa consiglia due ore al giorno! E lo stesso relatore ha rivelato che due volte all’anno stacca completamente dal mondo digitale per fare esperienze distanze anni luce dal digital. Il motivo? Riposare la mente e aprirla, per ricevere meglio ispirazioni e intuizioni.
I ritmi serrati possono essere dannosi per i social media: non c’é tempo per aggiornarsi e approfondire i nuovi trend! @LucaLaMesa #SMDAYIT
— Greta Cavallari (@GretaCavallari) 19 ottobre 2017
Senza dubbio l’intervento che ho maggiormente apprezzato in questa edizione del Mashable Social Media Day è stato quello di Tiziano Tassi, CEO di Caffeina. Tiziano ha esordito sfatando 5 grandi miti della comunicazione digitale e proponendo un nuovo approccio basato sull’impatto, inteso sia come dimensione quantitativa che qualitativa. Sono però le conclusioni del relatore che hanno colpito la mia attenzione perché si ricollegano a quel nuovo approccio al digitale di cui parlavo in apertura, ovvero un approccio che deve andare oltre le semplici logiche di mero business.
Secondo Tiziano Tassi noi professionisti del digitale dobbiamo:
Trovate questi spunti d’ispirazione?
Sono Greta e mi occupo di Strategie di Comunicazione e Web Marketing per aziende, negozi, attività, enti, associazioni e liberi professionisti.