Alcuni giorni fa ho partecipato al convegno “DIGITOUR: Traiettorie e territori tra digitale e reale” organizzato all’interno del Festival After Futuri Digitali. La location prescelta per l’evento valeva da sola la partecipazione: l’incontro si è infatti svolto presso l’Auditorium Ferrari di Maranello, la città emiliana che ha dato i natali a Enzo Ferrari e che rappresenta, a mio avviso, un chiaro e nitido esempio di come promuovere un territorio nel 2017. Uno dei case study dell’incontro era proprio il rilancio di Maranello come destinazione turistica.
Si parte! #digitour #destination #destinationmarketing pic.twitter.com/44NB079jzE
— Greta Cavallari (@GretaCavallari) 29 settembre 2017
Nel corso della mattinata nove relatori si sono susseguiti sul palco e ognuno ha portato le sue esperienze e competenze per costruire insieme una fotografia del “destination marketing” in un’era in cui il digitale e reale si mescolano e influenzano a vicenda. Il punto chiave che ha colpito la mia attenzione è stato infatti il legame quasi indissolubile tra digitale e reale: sia nel turismo come nei servizi, non si può comunicare qualcosa che non esiste e soprattutto non si può comunicare in un certo modo qualcosa che è totalmente diverso da come viene descritto. E qui mi vado subito a rifugiare nella prima e sacrosanta regola della comunicazione, ovvero comunicare la verità.
Raccontare il territorio: 3 consigli per iniziare con il piede giusto
Edoardo Colombo (@edocolombo) ha giustamente parlato di “Super Traveller”, ovvero un viaggiatore super informato e sempre connesso che si informa online per trovare la giusta destinazione. L’interazione digitale è il perno che condiziona il tempo prima, durante e dopo l’esperienza turistica.
Nell’era della digitalizzazione estrema in cui tutti sembriamo connessi tra di noi, si fa sempre più strada la personalizzazione e la ricerca di esperienze esclusive. Per esclusività non si intendono vacanze lussuose e costose, ma un’esperienza diversa da quella che può fare il vicino di stanza nell’albergo o la coppia di turisti che si incontra su quel determinato sentiero.
“Less is more” è un concetto che emerge sempre più nei vari campi del turismo: concentrarsi su ciò che è unico e permettere al turista di viverlo in maniera emozionale. Esperienze e non semplici viaggi.
L’esperienza emozionale che cerca il turista si lega senza dubbio ai social. Tiziana Lauro (Instagrammer di Modena Food) ha ricordato come l’extended customer journey deve essere un punto cardine della strategia di comunicazione di un territorio. Il turista cerca ispirazione, effettua una ricerca, prenota, vive l’esperienza e poi ne condivide i punti salienti, diventando a sua volta fonte di ispirazione per il prossimo potenziale turista.
Interessante inoltre l’intervento di Francesca Barbieri, travel blogger conosciuta come @fraintesa, che ha spiegato nel dettaglio chi è una travel blogger e quali servizi può offrire a enti turismo, clienti e tour operator. Da un lato la necessità di individuare l’obiettivo della sua azione (reputation awareness, brand destination, destagionalizzazione) dall’altro il bisogno di mantenere un rapporto onesto e diretto con i suoi seguaci, con cui condivide idee ed esperienze che escludono automaticamente alcune destinazioni.
Come avrete potuto immaginare, l’evento è stato un grande dispensatore di spunti e ispirazioni e il mio consiglio è seguire gli organizzatori e i relatori per non perdere altri loro interventi.
Sono Greta e mi occupo di Strategie di Comunicazione e Web Marketing per aziende, negozi, attività, enti, associazioni e liberi professionisti.